Teologia w Polsce - Półrocznik Towarzystwa Teologów Dogmatyków. Nowa seria


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szukane wyrażenie: Moioli, Giovanni | znaleziono 8 opisów(-y) | strona: 1 spośród: 1


ID=163
autor: Dąbrowski, W.
tytuł: La generazione del Figlio secondo san Tommaso d'Aquino nel suo commento del Sal 2,7
Teologia w Polsce 8,2 (2014) 5-29          pełny tekst artykułu   spis treści rocznika

słowa kluczowe: Tomasz z AkwinuSynOjciec

summarium/abstract:
La generazione del Figlio secondo san Tommaso d'Aquino nel suo commento del Sal 2,7
Sommario
Siamo abituati che il pensiero teologico di san Tommaso d'Aquino viene presentato secondo la sua più famosa e più matura opera, cioè La Summa Theologiae, il che fa sì che non conosciamo il suo pensiero, altrettanto maturo, valido e interessante, contenuto nelle sue altre opere, soprattutto quelle esegetiche. L'Aquinate infatti, essendo magister in Sacra Pagina, non ha mai insegnato la sua Summa di Teologia, ma tutta la sua attività accademica era dedicata e concentrata sulla spiegazione-esegesi della Sacra Scrittura. Perciò questo studio ha per scopo presentare la dottrina della generazione del Figlio dal Padre, che troviamo nel suo commento al Sal 2,7 e nei commenti dei testi paralleli di Eb 1,5 e 5,5; con riferimenti al commento del Vangelo di Giovanni.
THE GENERATION OF THE SON - THE COMMENTARY OF SAINT THOMAS AQUINAS ON THE PS 2,7
Summary
In the presentation of the subject - preceded by an Introduction, where the Aquinas is presented as Bible's Commentator - the author examines the saint Thomas' interpretations of the text Ps 2,7 regarding the theme of this research, confronted with the contemporary exegesis, and presents also two parallel commentaries of the text Hebr 1,5 and 5,5. The exposition is theological, doctrinal and biblical: the generation of the Son is spiritual, intellectual, natural and eternal. All this permits to the author to conclude that the doctrine on the generation of the Son presented by Saint Thomas in Commentary on the Ps 2,7 and parallels is very clear, rich and remains valid and topical and permits to remain in the faith and doctrine of the catholic Church.


ID=320
autor: Kopiec, M.A.
tytuł: La missionarieta' della Chiesa nell'enciclica Redemptoris missio di Giovanni Paolo II di fronte alle voci del Sinodo Amazzonico
Teologia w Polsce 14,1 (2020) 103-142          pełny tekst artykułu   spis treści rocznika

słowa kluczowe: Jan Paweł IIRedemptoris missiomisyjność KościołaeklezjologiasynodalnośćSynod Amazońskiewangelizacjapowszechność

summarium/abstract:
THE MISSIONARY NATURE OF THE CHURCH IN JOHN PAUL II'S ENCYCLICAL REDEMPTORIS MISSIO IN THE FACE OF THE VOICES OF THE AMAZON SYNOD
Summary
The subject of the study is the theme of the missionary nature of the Church presented and shown in a new light in a deepened and adapted to the challenges of the end of the 20th century by Saint John Paul II in the encyclical Redemptoris missio. Today, a special opportunity to undertake this issue and to present it in the current historical and ecclesial context is the 30th anniversary of its announcement (December 7, 1990). The presentation of its contents and their analysis highlighted the uninterrupted continuity of Christ's missionary command and the unchanging relevance of the message contained in the document regarding the proclamation of the Gospel and the baptism of all people. The necessity of recalling this topic appears inevitably, taking into account the internal condition of the Church, as a result of which the mandate entrusted to all Christians loses its power and seriousness. As a result, due to the weakening of missionary awareness and responsibility manifesting itself within the Church, it seems necessary and absolutely essential to remind and refer to the encyclical of John Paul II in order to awaken among Catholics the awareness of the mission of announcing the Gospel given to them.


ID=308
autor: Kopiec, M.A.
tytuł: Sacralità della vita umana nell'enciclica di Giovanni Paolo II "Evangelium vitae" - 25 anni dalla promulgazione
Teologia w Polsce 13,2 (2019) 111-140          pełny tekst artykułu   spis treści rocznika

słowa kluczowe: człowiekżycieEwangeliaświętośćantropologia

summarium/abstract:
THE SACREDNESS OF HUMAN LIFE ACCORDING TO THE ENCYCLICAL OF JOHN PAUL II "EVANGELIUM VITAE" 25 YEARS AFTER ITS ANNOUNCEMENT
Summary
This study synthetically undertakes the main message of the encyclical of Saint John Paul II on the 25th anniversary of its announcement, March 25, 1995. The purpose of displaying and reminding was not only the celebration of the anniversary, but above all the fact that today this document reveals its extraordinary timeliness, perhaps greater than when it was published. Here, the prophetic charisma of Saint Pope John Paul II is revealed. Noticing certain socio-cultural phenomena dominating the world and the ideas in which they had their roots, the Polish Pope decided that it is right and necessary to remind the world about the message that the Church foretells about the mystery of man. This mystery reveals its splendor in the light of God's revelation, i.e. the Gospel which is the Person of Christ himself. In our time, the Gospel of life sounds extremely loud and requires steadfast, convincing and persistent preaching to the world today.


ID=19
autor: Kunka, S.
tytuł: Droga cierpiącego ku nadziei
Teologia w Polsce 2,1 (2008) 75-82          pełny tekst artykułu   spis treści rocznika

słowa kluczowe: cierpienienadziejaBenedykt XVImagisteriumSpe salvi

summarium/abstract:
IL CAMMINO DEL SOFFERENTE VERSO LA SPERANZA - RIASSUNTO
Malgrado lo sviluppo universale del pensiero e dell'attività dell'uomo, lui stesso rimane per se stesso il più grande mistero del mondo. La sofferenza umana è una di tante manifestazioni della sua esistenza che lo incitano a superare se stesso ed accettare "la luce della fede". In essa il Figlio di Dio incarnato si presenta come l'unica strada reale per la speranza del "mistero dell'uomo".
Il Papa Benedetto XVI nell'enciclica Spe Salvi ci mostra il modo di sopportare la sofferenza propria e quella degli altri nella prospettiva della speranza. Che la vita non diventi una bugia, l'uomo deve rendersi conto della verità (essere consapevole) che è più importante del suo "agio e intangibilità". Solo allora la sofferenza e accettabile e nello stesso tempo "decide della misura dell'uomo". Infine la sofferenza consapevole e accettata può diventare un dono offerto agli altri per cui riacquista il suo vero senso.
Quella motivazione della sofferenza la propose Giovanni Paolo II tenendo il discorso agli infermi nel 1983 a Parigi. Com'è irrepetibile ogni persona umana, cosi è irrepetibile ogni sofferenza dell'uomo. Perciò essa "è sempre una realtà, la realtà di mille facce". La sofferenza consapevole, accettata e offerta dai malati può diventare "una collaborazione" con Cristo nella Sua opera Redentrice.
La sofferenza è la realtà concreta e reale. Sebbene "il mistero dell'uomo" sia stato oggettivamente risolto nel "mistero di Cristo", però ogni persona umana deve in sé stesso effettuare la Pasqua del Redentore. In essa si può scoprire il senso della propria sofferenza.
L'incontro con il Risorto porta alla speranza. Se seguiamo Cristo nel Suo amore, Lui ci porta alla riconciliazione con la sofferenza e speranza. L'amore è la base indispensabile di quella riconciliazione.


ID=45
autor: Kwiatkowski, B.D.
tytuł: Ocena chrystologii scholastycznej w pismach G. Moiolego
Teologia w Polsce 3,1 (2009) 89-96          pełny tekst artykułu   spis treści rocznika

słowa kluczowe: historia teologiichrystologiascholastykaMoioli, Giovanni

summarium/abstract:
SOMMARIO
Negli ultimi decenni abbiamo osservato una grande fioritura delle proposte cristologiche. Nella ricerca della più genuina visione dell'identità e della missione di Gesù Cristo il suo posto trova un teologo milanese, Giovanni Moioli. Nel presente articolo viene ap-profondito il tema della sua critica rivolta alla cristologia scolastica. La critica di Moioli, che tocca tale cristologia, riguarda soprattutto il suo fondamento, cioè l'unione ipostatica in quanto la base delle deduzioni e conclusioni teologiche. Il secondo bersaglio della critica è la questione dell'amartiocentrismo divulgato nell'ambito della teologia occidentale da sant'Anselmo. In confronto con s. Anselmo, s. Tommaso d'Aquino sembra molto più aperto e mitigante l'amartiocentrismo del teologo di Aosta. Il fatto di criticare la scolastica, e molto di più la manualistica, funge da preludio del modello cristologico proposto da Moioli, cioè della "cristologia di Gesù" oppure della "cristologia della singolarità di Ge-sù". Essa salvaguarderebbe sia la sua storicità che l'universalità del suo evento singolare.


ID=67
autor: Naumowicz, C.
tytuł: Konstytucja Benedykta XII Benedictus Deus. Próba nowego spojrzenia na kontrowersję
Teologia w Polsce 4,1 (2010) 109-123          pełny tekst artykułu   spis treści rocznika

słowa kluczowe: eschatologiahistoria teologiiXIV wiekśredniowieczeBenedykt XIIwidzenie uszczęśliwiające

summarium/abstract:
LA COSTITUZIONE "BENEDICTUS DEUS" DI BENEDETTO XII. PROVA DI UN NUOVO APPROCCIO ALLA CONTROVERSIA. SOMMARIO
La Costituzione apostolica "Benedictus Deus" emanata dal Benedetto XII nel 1336 e, tra i documenti magisteriali, il testo piu autorevole ed esplicito sulla questione degli uomini tra la morte e la risurrezione. Il complesso contesto storico ed ecclesiale in cui il documento e venuto a definirsi ha inciso non poco sulla sua espressione ed interpretazione. L'occasione della promulgazione era stata data da una serie di omelie di Giovanni XXII in cui egli riproponeva l'idea della dilatazione della ricompensa definitiva delle anime alla fine dei tempi. L'opinione personale del pontefice suscito una grande reazione, molte critiche, con riflessi anche politici, portando alla cosiddetta "ritrattazione". Successivamente, Benedetto XII con la Costituzione intervenne autorevolmente sulla questione della immediata retribuzione subito dopo la morte. Sul primo piano di questo documento rimane l'escatologia individuale. L'interpretazione cosnueta di questa vicenda propone la discontinuita tra i due pontefici. Alcuni nuovi studi intendono rilevare invece la continuita tra Giovanni XXII e Benedetto XII e la sommessa conferma che proviene dall'estensore della Costituzione circa gli insegnamenti del predecessore.


ID=48
autor: Pyc, M.
tytuł: Czy mamy prawo do nadziei na powszechne zbawienie? Refleksja nad zbawczym uniwersalizmem w myśli Jana Pawła II i Benedykta XVI
Teologia w Polsce 3,1 (2009) 125-141          pełny tekst artykułu   spis treści rocznika

słowa kluczowe: soteriologiaeschatologiaapokatastazaJan Paweł IIBenedykt XVImagisterium

summarium/abstract:
POSSIAMO AVERE LA SPERANZA DELLA SALVEZZA DI TUTTI? RIFLESSIONE SULL'UNIVERSALISMO SALVIFICO NEL PENSIERO DI GIOVANNI PAOLO II E BENEDETTO XVI. RIASSUNTO
La questione dell'universalità della salvezza diventa sempre più importante nella teologia di oggi. Il cristiano ha diritto di sperare per tutti? La nostra ricerca esamina l'insegnamento di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, cercando la risposta a questa nevralgica domanda. La prima parte dell'articolo è dedicata alla presentazione del pensiero di Giovanni Paolo II. Intorno alla questione della speranza della salvezza si concentra il suo lungo colloquio con Vittorio Messori, pubblicato nel libro Varcare la soglia della speranza. Lo stesso motivo ritorna nei suoi discorsi fatti durante le udienze generali prima del Giubileo 2000 e viene confermato nel Catechismo della Chiesa Cattolica. La seconda parte dell'articolo presenta il pensiero di Benedetto XVI. Egli riflette sul tema della spe-ranza anzitutto nell'enciclica Spe salvi. Questo documento rimane in armonia con l'insegnamento precedente di J. Ratzinger, professore universitario e prefetto della Congregazione della Fede. Nell'enciclica troviamo la continuazione delle riflessioni pubblicate prima nei libri: Introduzione al cristianesimo, Escatologia. Morte e vita eterna, Il senso dell'esistenza cristiana, Il Dio vicino. L'eucaristia cuore della vita cristiana. Il tema della speranza della salvezza viene inoltre affrontato durante l'incontro del Papa con i sacerdoti della diocesi di Roma nel 2007. Si può dire che il pensiero di Giovanni Paolo II e Bene-detto XVI è profondamente penetrato dal motivo dell'universalità della salvezza. Anche il loro giudizio riguardo all'insegnamento del famoso teologo, Hans Urs von Balthasar, promotore della tesi sul dovere cristiano di sperare la salvezza per tutti, rivela la loro con-sonanza con il pensiero universale del teologo di Basilea.


ID=35
autor: Rychlicki, Cz.
tytuł: Uniwersytety katolickie i wydziały nauk kościelnych we współczesnym kontekście kulturowym
Teologia w Polsce 2,2 (2008) 283-298          pełny tekst artykułu   spis treści rocznika

słowa kluczowe: uniwersytet katolickiwydział teologicznyteologia na uniwersytecieSapientia christiana

summarium/abstract:
Le università cattoliche e le facoltà ecclesiastiche nel contesto culturale contemporaneo
La Chiesa ha svolto un ruolo eccellente nella nascita delle Università. Molti antichi Istituti di studi superiori sono stati creati o dai Papi o con il coinvolgimento della Chiesa. E quindi nulla straordinario, come osserva Giovanni Paolo II, che: "Nata dal cuore della Chiesa, l'Università cattolica si inserisce nel solco della tradizione risalente all'origine stessa dell'Università come istituzione, e si é sempre rivelata un centro incomparabile di creatività e di irradiazione del sapere per il bene dell' umanitá" (Cost. Apost. Ex corde Ecclesiae).
Anche oggi la Chiesa conscia della propria partecipazione alla costruzione della cultura e della civiltà, lungi dal rivendicare una situazione di privilegio sociale, rivendica per sé solo il diritto di essere ascoltata nel suo messaggio di fede e di carità. Per questo scopo rivendica anche il diritto di "istituire e dirigere Università di studi, che contribuiscano ad una più profonda cultura degli uomini e a una più piena promozione della persona umana ed altresì ad adempiere la funzione d'insegnare della Chiesa stessa" (CIC, can. 807).
La legislazione canonica fa distinzione fra le Università e Facoltà ecclesiastiche e le Università e Facoltà cattoliche. Le Università e Facoltà ecclesiastiche sono "quelle che si occupano particolarmente della Rivelazione cristiana e di quelle discipline che ad essa sono connesse" (Cost. Apost. Sapientia christiana, Introd. III). Le Università e Facoltà cattoliche, invece, insegnano diverse discipline, cercando di illustrare la conoscenza umana alla luce del Vangelo. Lo scopo delle ricerche é di "attuare una presenza pubblica, stabile ed universale del pensiero cristiano, in tutto lo sforzo diretto a promuovere la cultura superiore, ed inoltre a formare tutti gli studenti, in modo che diventino uomini e donne veramente insigni per sapere, pronti a svolgere compiti impegnativi nella società e a testimoniare la loro fede di fronte al.… Mondo" (Il Conc. Vat. II, Dichiarazione su l'Educazione cristiana Gravissimum educationis, n. 10).
É da notare, che in tutti i documenti della Chiesa non si parla di cultura cattolica, bensí di sapienza cristiana da immettere nella cultura al mondo contemporaneo i valori universali della religione e di coniugare le esigenze della storia con quelle della fede, e per quanto é possibile, armonizzarli con essa e di proiettare su di essi la luce del Vangelo. Per compiere quest'opera ci vuole quello ruolo dei teologi, che procedendo con metodo scientifico e con competenza, cercano di svolgere un ruolo di mediazione tra Vangelo e cultura, attraverso la filosofia e la teologia, servendosi anche dei dati delle nuove scienze umanistiche.


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