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SPIS TREŚCI recenzje sprawozdania ![]() ![]() | artykułów / items: 10 Buczek, J., Eklezjologia w pismach Czesława S. Bartnika, Teologia w Polsce 3,1 (2009) s. 31-61 ![]() SOMMARIO L'ecclesiologia è una materia teologica difficile ma anche affascinante. Tra i teologi che negli ultimi anni la stanno sviluppando un posto particolare è occupato dal professore dell'Università Cattolica di Lublino, Czesław Bartnik. Siccome la Chiesa è un mistero e una grande ricchezza Bartnik sottolinea che la teologia non può mai presentarla né trat-tarla in un modo unilaterale. A causa della sua natura misteriosa non si può parlare della definizione della Chiesa ma solo del suo concetto, o meglio di un'intuizione che abbraccia tutta la persona della Chiesa. Secondo Bartnik la Chiesa è sia il soggetto della nostra comprensione sia l'oggetto di un'autocomprensione cristiana. Nella teologia contemporanea si concentra l'attenzione soprattutto sull'aspetto soggettivo, trascurando in pratica il suo aspetto oggettivo. Per Bartnik l'ecclesiologia è una dottrina che racchiude la totalità del mistero della Chiesa, sia la sua natura, la genesi, la struttura, le caratteristiche, gli oggetti, gli scopi, lo sviluppo storico, sia la metodologia teologica e le regole della formulazione della coscienza ecclesiale. Inoltre l'ecclesiologia non può trascurare i temi come la fede e la prasseologia ecclesiale. Per presentare la totalità del mistero della Chiesa il teologo deve confrontarsi con i problemi apologetici, canonici, morali, pastorali, sociopolitici e storici. Secondo Bartnik l'aspetto centrale in tutte le analisi ecclesiologiche è quello personalistico. E' un errore quando si parla della Chiesa come se essa fosse solo un oggetto qualsiasi. La Chiesa non è una collezione di oggetti, fatti, processi, istituzioni, parole, ma è una "nuova esistenza di persona". Bartnik sottolinea che la genesi, la struttura e il potere della Chiesa devono rispettare sempre l'aspetto personale rivelando così il rapporto che lega le Persone della Santissima Trinità e Gesù Cristo con la gerarchia e la persona di un cristiano collocato nel contesto individuale e sociale. Il personalismo permette di scoprire all'interno della Chiesa gli aspetti trinitari e cristologici. Bartnik si occupa maggiormente dei secondi, lasciando meno spazio ai primi. odsłon: 2459 Drzyżdżyk, S., Niepokalane Poczęcie Maryi jako problem teologiczny w okresie scholastyki, Teologia w Polsce 3,1 (2009) s. 63-87 ![]() SUMMARY December 8, 2009 marks the 155th anniversary of the proclamation of a dogma of the Immaculate Conception of St. Mary. Such an anniversary is an occasion to come back to this difficult issue of theology and recollect the discussions and debates which resulted in Pius IX's bull Ineffabilis Deus, followed by the proclamation of his dogma. The problem of original sanctity of the Mother of God became an issue of special interest to theo-logians who study Mariology. Reflection on the sanctity of Mary was the very source of the dogma of the Immaculate Conception. This was closely related to introducing such notions as being preserved from sin - praeservatio and preservative redemption - praeredemptio. Theologians began to study this issue as the feast of St. Mary's Conception was spreading form East to West. The basic problem that theology faced in order to properly interpret this issue was the teaching about the generality of the original sin, and as a result, the need of general redemption. Another problem at that time was anthro-pology, according to which man was given a soul only after some time following the conception. John Duns Scot, a Franciscan monk, proposed a solution. His arguments, just as the arguments of his opponents, were based on the special dignity of Christ. His understanding of it, however, was that that taking St. Mary out of the general rule of sin will not deprive Christ of his glory, but multiply it. By "freeing" God's activity from time frames he maintained that St. Mary in conceiving Christ was saved from sin, and this happened because of the expected merits of her Son's Passion. odsłon: 2058 Kwiatkowski, B.D., Ocena chrystologii scholastycznej w pismach G. Moiolego, Teologia w Polsce 3,1 (2009) s. 89-96 ![]() SOMMARIO Negli ultimi decenni abbiamo osservato una grande fioritura delle proposte cristologiche. Nella ricerca della più genuina visione dell'identità e della missione di Gesù Cristo il suo posto trova un teologo milanese, Giovanni Moioli. Nel presente articolo viene ap-profondito il tema della sua critica rivolta alla cristologia scolastica. La critica di Moioli, che tocca tale cristologia, riguarda soprattutto il suo fondamento, cioè l'unione ipostatica in quanto la base delle deduzioni e conclusioni teologiche. Il secondo bersaglio della critica è la questione dell'amartiocentrismo divulgato nell'ambito della teologia occidentale da sant'Anselmo. In confronto con s. Anselmo, s. Tommaso d'Aquino sembra molto più aperto e mitigante l'amartiocentrismo del teologo di Aosta. Il fatto di criticare la scolastica, e molto di più la manualistica, funge da preludio del modello cristologico proposto da Moioli, cioè della "cristologia di Gesù" oppure della "cristologia della singolarità di Ge-sù". Essa salvaguarderebbe sia la sua storicità che l'universalità del suo evento singolare. odsłon: 1414 Moltmann, J., Gottes Kenosis in Schöpfung und Vollendung der Welt, Teologia w Polsce 3,1 (2009) s. 3-14 ![]() Von der Schöpfung über die Versöhnung bis in die Erlösung hinein vertiefen und entfalten sich die Selbsterniedrigungen und Selbstentäußerungen Gottes. Warum? Weil die Schöpfung aus der Liebe Gottes kommt und diese Liebe das eigene Da-sein aller Dinge und die Freiheit der menschlichen Geschöpfe respektiert. Eine Liebe, die den geliebten Wesen Raum gibt, Zeit lässt und Freiheit zumutet, ist die Kraft der Liebenden, die sich zurücknehmen können, um die Geliebten wachsen und kommen zu lassen. Darum gehört zur schöpferischen Liebe nicht nur die Selbsthingabe, sondern auch die Selbstbegrenzung, nicht nur die Zuneigung zu, sondern auch der Respekt vor der Eigenart der Anderen. odsłon: 1950 Naumowicz, C., Cierpiętliwy Bóg nadziei Jürgena Moltmanna. Kontekst - problematyka - perspektywy, Teologia w Polsce 3,1 (2009) s. 15-30 ![]() IL PASSIBILE DIO DELLA SPERANZA DI JÜRGEN MOLTMANN. CONTESTO - PROBLEMATICA - PROSPETTIVE. SOMMARIO Da qualche decennio è diventato comune parlare della sofferenza di Dio come fosse ovvio. Le ragioni addotte per giustificare l'assunto sarebbero riconducibili a diversi fattori filosofici e teologici. Capofila di tale posizione è il teologo riformato Jürgen Moltmann. Con la sua teologia trinitaria della croce, assumendo e reinterpretando alcuni concetti della teologia ebraica, egli ha notevolmente contribuito a divulgare l'idea di un Dio che prova lacerazione al suo interno, fino ad inglobare tutte le sofferenze del mondo. Le sue posizioni suscitano anche alcune perplessità, sopratutto nell'ambito cristologico e trinitario. Alcuni teologi, muovendosi verso una ragionata sintesi fra le diverse posizioni, preferiscono parlare piuttosto della compassione di Dio e di un Dio più forte della sofferenza. odsłon: 2178 Nikołajew, J., Specyfika duszpasterstwa więziennego w Polsce. Prezentacja badań własnych, Teologia w Polsce 3,1 (2009) s. 153-163 ![]() SOMMARIO L'articolo presenta i risultati di una ricerca relativa alle forme dell'attività pastorale nei carceri, alla ricezione del servizio dei cappellani da parte dei detenuti, alla coscienza dei pastori circa l'essenza dell'ambiente carcerario e dei suoi problemi, alla situazione giuridico-formale dei cappellani ed infine alle soluzioni che vengono proposte per rafforzare il rango della pastorale carceraria ossia il ruolo dei cappellani nel riadattamento dei detenuti. L'autore parte dalla prospettiva degli stessi cappellani, basando esclusivamente tra di loro. Non vengono affrontati i questi problemi dal punto di vista del personale carcerario o dei detenuti. L'autore tende a stabilire la posizione esatta del cappellano nel processo della formazione di un modello di azione capace di inglobare il vasto ambiente carcerario. odsłon: 5435 Paluch, M., Czy Doktor anielski nie doceniał Chrystusa?, Teologia w Polsce 3,1 (2009) s. 97-109 ![]() SUMMARY "Did the Angelic Doctor Underestimate Christ?" examines the role of Christology in the thought of Thomas Aquinas. At the end of the Summa Theologica, Aquinas offers a discussion of the Incarnation in which he tends toward the view that Christ would not have taken human form had man not sinned. This position gives rise to the suspicion that the Dominican treated the Incarnation too lightly; that he understood it instrumentally, merely as a means to resolve the "problem" of sin. The author shows that the position accorded to the discussion of Christ in Aquinas's work comes out of St. Thomas' approach to Salvation History as a whole. The style of reasoning known as ex convenientia ("from suitability"), common among medieval theologians, permitted them to regard their interpretations of Salvation History as belonging to scientia in the Aristotelian sense while also allowing them to produce a balanced, two-sided analysis of every event. On the one hand, the Incarnation was deemed not absolutely necessary, since a transcendent God cannot be constrained by any one scenario. On the other hand, it was considered consistent with the logic of the divine design of love for Christ to have assumed a human nature. This bilateral analysis enabled theologians to admire the Incarnation as an act performed by God out of love, in freedom. The influence of G.F. Hegel's metaphysics has caused the suggestion that the Incarnation was not absolutely necessary to appear suspect. Theologians inspired by the synthesis of the sage from Berlin tend to see the Incarnation as part of a necessary process. The metaphysical perspective they occupy - different from that of Aquinas - usually yields a distorted view of the medieval master. Yet St. Thomas' approach to Salvation History, in which respect for God's transcendence and appreciation for divine freedom each have a place, remains the more interesting and well-balanced proposition and should have a prominent voice in contemporary discussions odsłon: 1534 Pater, D., Postrzeganie pracy z perspektywy neoliberalizmu i katolicyzmu, Teologia w Polsce 3,1 (2009) s. 143-152 ![]() SUMMARY The liberal and Christian doctrine focuses on the material dimension of work. It points to the economic and moral dependencies, emphasizing the meaning of personal liberty and equality against the law. In societies based on the free play of market forces, the human work is looked on from the perspective of the logic of liberal morality, which says that anyone who does not have a substantial income is useless. Such a position violates the dignity of a person. Hence, the Gospel teaching is of great importance in restoring to a human being and one's work the proper treatment, chiefly by the rules of solidarity, helpfulness and common good. The Church's Magisterium puts a great emphasis on it by pointing to the duties of state against its citizens in economic fields as well as international structures. According to the Church's social teachings liberty and dignity of a human being guarantee the possession of goods, constitute one's right and social function. Also, work that possess its unitary and social dimension embraces at the same time both sides of human nature: corporeal - vital and spiritual - intellectual. From the Catholic point of view, a man in social structures is called to realize both worldly and eternal matters, work and is given the chance to fulfill oneself for the common good of human family. odsłon: 1883 Pyc, M., Czy mamy prawo do nadziei na powszechne zbawienie? Refleksja nad zbawczym uniwersalizmem w myśli Jana Pawła II i Benedykta XVI, Teologia w Polsce 3,1 (2009) s. 125-141 ![]() POSSIAMO AVERE LA SPERANZA DELLA SALVEZZA DI TUTTI? RIFLESSIONE SULL'UNIVERSALISMO SALVIFICO NEL PENSIERO DI GIOVANNI PAOLO II E BENEDETTO XVI. RIASSUNTO La questione dell'universalità della salvezza diventa sempre più importante nella teologia di oggi. Il cristiano ha diritto di sperare per tutti? La nostra ricerca esamina l'insegnamento di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, cercando la risposta a questa nevralgica domanda. La prima parte dell'articolo è dedicata alla presentazione del pensiero di Giovanni Paolo II. Intorno alla questione della speranza della salvezza si concentra il suo lungo colloquio con Vittorio Messori, pubblicato nel libro Varcare la soglia della speranza. Lo stesso motivo ritorna nei suoi discorsi fatti durante le udienze generali prima del Giubileo 2000 e viene confermato nel Catechismo della Chiesa Cattolica. La seconda parte dell'articolo presenta il pensiero di Benedetto XVI. Egli riflette sul tema della spe-ranza anzitutto nell'enciclica Spe salvi. Questo documento rimane in armonia con l'insegnamento precedente di J. Ratzinger, professore universitario e prefetto della Congregazione della Fede. Nell'enciclica troviamo la continuazione delle riflessioni pubblicate prima nei libri: Introduzione al cristianesimo, Escatologia. Morte e vita eterna, Il senso dell'esistenza cristiana, Il Dio vicino. L'eucaristia cuore della vita cristiana. Il tema della speranza della salvezza viene inoltre affrontato durante l'incontro del Papa con i sacerdoti della diocesi di Roma nel 2007. Si può dire che il pensiero di Giovanni Paolo II e Bene-detto XVI è profondamente penetrato dal motivo dell'universalità della salvezza. Anche il loro giudizio riguardo all'insegnamento del famoso teologo, Hans Urs von Balthasar, promotore della tesi sul dovere cristiano di sperare la salvezza per tutti, rivela la loro con-sonanza con il pensiero universale del teologo di Basilea. odsłon: 1909 Storoniak, J., Funkcje i cechy Kościoła katolickiego tradycji bizantyjsko-ukraińskiej - analiza eklezjologiczna, Teologia w Polsce 3,1 (2009) s. 111-123 ![]() FUNCTIONS AND FEATURES OF CATHOLIC CHUCH IN UKRAINIAN-BIZANTINE RITE - ECCLESIOLOGICAL ANALYSIS. SUMMARY The reality of the Greek-Catholic Church of Byzantine-Ukrainian rite indicates that it is rooted within the Universal Church. At the same time it has its particular characteristics of the Eastern Catholic Churches and form its ecclesiastical identity. We can enlist the following features: an emphasis on the particularity, koinonia (the fellowship of the Holy Spirit) and Eucharistic ecclesiology; and also the cooperation between civil (cathedral) and monastic traditions with predominance of the monastic spirituality and abundance of the liturgical life. The essential characteristics of the Greek-Catholic Church were and remain as following: deep understanding of the cult of martyrdom and its practice and also the missionary message to certain nations and communities. odsłon: 1899 |